Uruguay: un caso scuola per la legalizzazione della marijuana


Posted April 2, 2020 by comunicatifirenze

Dopo l’Olanda e il Colorado, anche in Uruguay è stata legalizzata; è molto interessante indagare l’impatto sulla società e sul mondo criminale.
 
Nel 2014 l’allora presidente dell’Uruguay spinse il suo paese a liberalizzare tutte le droghe leggere. Dato che un certo numero di paesi nel mondo stanno per seguire l’esempio della nazione sudamericana, è interessante andare a cedere se il progetto ha funzionato oppure no. Uno dei primi effetti desiderati, cavallo di battaglia di tutte le lotte antiproibizioniste, è verificare l’impatto sul traffico illegale di stupefacenti da parte della criminalità organizzata.
Ecco il risultato: già nel 2018, dopo 4 anni dalla legalizzazione, i crimini erano aumentati parecchio: il 59% degli omicidi era legato allo scontro fra bande criminali, il doppio dell’anno precedente. Le rapine a mano armata aumentate del 56%. E perché le bande si scannano tra loro? Il mercato nero è sempre fiorente dato che le farmacie vendono cannabis troppo “leggera” e i consumatori preferiscono acquistare quella “buona” dagli spacciatori a un prezzo inferiore.
Ecco la dichiarazione di un consumatore: “Non la compriamo più in farmacia perché è troppo leggera. Non ti stordisce così tanto”. È noto che la marijuana da assuefazione: all’inizio stordisce per bene, dopo un po’ che la si prende non si sperimenta più l’effetto iniziale, ed è necessario aumentare la dose oppure ricorrere a un tipo di marijuana più potente. La cannabis più forte viene dal Paraguay, e le bande criminali prosperano.
Inoltre è successo esattamente quello che sta accadendo in Colorado: un intenso “turismo dello sballo” proveniente da Argentina e Brasile. Turismo mordi e fuggi per comprare, fumare e portarsi a casa un po’ di roba.
E per finire, il consumo: la percentuale di chi dichiara di aver assunto marihuana negli ultimi 12 mesi è passata dal 9,3% del 2014 al 15,4%. Ecco l’impatto sociale: più drogati in giro, nelle scuole, alla guida, ecc.
I volontari dell’associazione “Un Mondo Libero dalla Droga” pensano che informare i giovani prima che lo facciano gli spacciatori possa salvare molte vite. Diventare un tossico, spacciare, finire in carcere e perpetuare la tossicodipendenza non serve alla società.
La Chiesa di Scientology, fin dalla sua fondazione negli anni ’50 del secolo scorso, ha subito riconosciuto che la droga e l’alcol fossero una delle principali cause della spirale discendente che sta portando il pianeta alla degradazione.
L’associazione “Un Mondo Libero dalla Droga” si propone di aiutare le scuole a fare prevenzione sull’abuso di droghe, alcool e farmaci. I volontari effettuano lezioni e conferenze ai ragazzi, e molte scuole adottano la campagna portando avanti loro stesse i programmi di prevenzione grazie ai materiali educativi dell’associazione. Tutti gli interventi dei volontari sono a titolo assolutamente gratuito, come pure la fornitura di opuscoli, manuali, video.
A partire dal 2015 i volontari della campagna hanno tenuto lezioni a migliaia di ragazzi toscani delle scuole medie inferiori e superiori. Tutti gli opuscoli sono consultabili anche sul sito https://it.drugfreeworld.org.
Il fondatore di Scientology, L. Ron Hubbard, ha spesso condannato l’uso di droga nei suoi scritti, spiegando in dettaglio quali siano gli effetti invariabilmente negativi sul corpo e sulla mente degli individui. “L'arma più efficace nella guerra contro la droga è l'educazione” diceva Hubbard.
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Issued By Giovanni Trambusti
Country Italy
Categories Education , Non-profit , Society
Last Updated April 2, 2020